Buona festa del papà! Ho raccolto nel balcone delle piantine profumate e le ho nascoste in giro per casa, nelle tasche della tua giacca, nei cassetti. Così quando tocchiamo le cose, possiamo sentire il profumo. Ecco, ti regalo questa bellissima foglia di salvia…
Ho anche preparato una poesia per te. “Tu sei il mio eroe perché mi proteggi, ma un giorno io proteggerò te”.
Mia dolcissima figlia. Viviamo tempi difficili. Se ti affacci dal balcone vedi strade deserte. La TV parla di una cosa cattiva che non si vede, ma fa soffrire le persone. Il suono delle ambulanze che passano sotto casa ormai è la norma, tanto che il nostro istinto di autoconservazione ha imparato a filtrarlo. La bici fiammante che hai ricevuto per il compleanno è ferma lì nel balcone e sogniamo il giorno in cui sfrecceremo di nuovo veloci per le strade. Intanto la manteniamo pulita dalla polvere e ogni tanto suoniamo la trombetta rosa che ci avevamo attaccato sopra.
Sveglieremo tutti papà! Ma non possiamo correre il rischio che le persone si addormentino!
Papà i nostri bulbi stanno germogliando. È arrivata la primavera!
La primavera non sa che in giro c’è il Coronavirus. La primavera farà fiorire gli alberi e le nostre piante e ci darà forza… Andrà tutto bene.
Papà vorrei tanto uscire per strada. Ma se mi racconti una storia ve bene lo stesso…
Ti racconterò di una bimba che imparò a dipingere arcobaleni bellissimi, a cantare con la voce che sembrava lo sgorgare limpido di un ruscello, a suonare note d’argento lucente, che faceva bolle di sapone giganti come non si erano mai viste prima e diventò una ballerina bravissima, ammirata da tutte le farfalle del suo balcone. Mentre fuori arrivava la primavera.
Papà, te l’ho detto che ti voglio bene?